21/03/2022 – “Per 35 gg di fila, i limiti dello Smog a Padova sono stati fuori legge. E il Sindaco che fa?”: a chiederlo sono Sebastiano Arcoraci e Domenico Minasola, rispettivamente segretario e presidente di Verdi per l’Italia.
“I dati sono forniti da Legambiente Padova che ha reso noto il monitoraggio del livello di avvelenamento dell’aria in città, eseguito dall’Arpav con le centraline a Camin, all’Arcella e all’Armistizio. Ciò che è emerso è davvero sconfortante: il PM10 ha superato i 50 microgrammi per metro cubo d’aria ormai da più di un mese, costantemente. E il Comune che fa? Nulla” incalzano i Verdi, secondo i quali la politica ambientale della Giunta Giordani ha fallito: “L’Amministrazione si limita con l’assessora all’Ambiente Chiara Gallani, a fare annunci di nuove piantumazioni nei quartieri, spesso sbagliando dimora degli alberi stessi, come dimostra la polemica di questi giorni e le scuse dell’assessora stessa, che addebita la colpa alla ditta esecutrice.
I problemi nascono dal mancato coordinamento fra i vari assessorati” accusano Arcoraci e Minasola, “e così a pagare le inefficienze sono i cittadini, che ormai non credono più all’Amministrazione, a suo tempo presentatasi come civica, e poi trasformatasi sempre più, nella succursale di Sinistra del PD.
E’ per questo che noi Verdi per l’Italia di Padova faremo una rivoluzione nelle politiche ambientali. Pensiamo a Politiche ambientali a 360 sessanta gradi, con l’assessorato all’Ambiente dovrà essere il perno su cui ruoteranno quasi tutti gli altri assessorati: Verde, Sport, Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia Privata, Patrimonio, Manutenzioni Pubbliche, con una logica orizzontale in cui la governance degli interventi pubblici dovrà essere coordinata dall’assessorato all’Ambiente.
Chiederemo di trasformare la Zip in nuova porta di ingresso green della città, con parchi, 100 mila nuovi alberi in tutti i quartieri, pannelli fotovoltaici e fono assorbenti, con un ruolo nevralgico della nuova Idrovia, gli stombinamenti dei vari canali, per realizzare una nuova Città d’Acque, alla navigabilità del Piovego e alla praticabilità di tutte le anse arginali ed i loro camminamenti.
Fonte: Il Mattino di Padova del 21/03/2022